domenica 29 novembre 2015
divina commedia - il proemio
Il canto I viene collocato temporalmente nella notte e giornata dell’8 aprile 1300.
Canto I – Comprensione del testo
1-12
Dante si ritrova a metà del cammino della vita, in una selva oscura. L’orrore di essa, selvaggia, irta, intricata, rinnova il timore al solo pensarvi. Né il poeta si è accorto di esservi entrato, perché il suo animo era assonnato e intorpidito.
13-30
Giunto al limite della selva, scorge un colle, la cui cima è illuminata dal sole. Come il naufrago che, uscito dal pericolo, si volge indietro verso il mare da cui è riuscito a salvarsi, Dante guarda alla selva rimasta alle sue spalle. Dopo un breve riposo riprende il cammino verso l’erta del colle.
31-60
Proprio quando inizia la salita si trova davanti una lonza leggera e veloce che gli sbarra il cammino. Il momento favorevole dell’ora e della stagione (una mattina di primavera) ridà speranza per arrivare in cima. Ma l’apparizione di un leone rabbioso e di una lupa magra e affamata, fanno svanire questa speranza. Dante è costretto a retrocedere verso la selva.
60-99
Mentre retrocede verso la selva il poeta scorge un figura umana e a quella si rivolge chiedendo aiuto, anche se non sa distinguere se si tratta di ombra o di uomo vivo. L’ombra risponde di essere stata uomo al tempo dell’antica Roma e, rivelandosi per Virgilio, invita Dante a riprende il cammino verso il “dilettoso monte”. Dante esalta l’opera di Virgilio, lo chiama maestro e gli chiede aiuto per superare il pericolo delle tre fiere. Dante parla piangendo e Virgilio lo esorta a proseguire per un’altra strada perché la lupa è così pericolosa da impedire non solo il cammino, ma da uccidere anche chi si trova sulla sua strada.
Significati allegorici
Metà del cammino = 35 anni, corrispondente al 1300, essendo Dante nato nel 1265.
“nostra vita” = il viaggio verso la salvezza divina non riguarda solo lui, ma l’intera umanità.
SELVA OSCURA = il peccato individuale e collettivo (umanità corrotta e incurante dei valori spirituali)
Diritta via = la via del bene, il comportamento corretto per la morale cattolica.
COLLE ILLUMINATO = vita virtuosa illuminata dalla grazia di Dio.
Lonza = lussuria
Leone = superbia
Lupa = avidità (Dante rimpiange l’età passata con meno ricchezza e corsa ai guadagni)
VIRGILIO = la ragione umana
A questo punto Dante si decide a seguire Virgilio nel viaggio verso i regni dell’aldilà. Si chiede se ne è degno (visti i predecessori: Enea e san Paolo); per convincerlo V. gli racconta che a volere questo viaggio sono tre donne: Beatrice, Santa Lucia e la Madonna. Rassicurato, segue Virgilio nel passaggio verso il primo regno; l'inferno.
http://it.wikisource.org/wiki/Divina_Commedia/Inferno/Canto_I
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