Tra il 1914 e il 1915 il poeta americano Edgar Lee
Masters pubblicò sul "Mirror" di St. Louis una
serie di epitaffi successivamente raccolti
nell'Antologia di Spoon River. Ogni poesia
racconta la vita di un personaggio, ci sono 19 storie che
coinvolgono un totale di 244 personaggi che coprono
praticamente tutte le categorie e i mestieri umani.
Masters si proponeva di descrivere la vita umana
raccontando le vicende di un microcosmo, il paesino di
Spoon River. In realtà si ispirò a
personaggi veramente esistiti nei paesini di Lewistown e
Petersburg, vicino a Springfield (la cittĂ dei
Simpson?) e infatti molte delle persone a cui le poesie
erano ispirate, che erano ancora vive, si sentirono
offese nel vedere le loro faccende piĂą segrete e
private pubblicate nelle poesie di E.L.Masters.
Il bello dei personaggi di Edgar Lee Masters, infatti,
è che essendo morti non hanno più niente da
perdere e quindi possono raccontare la loro vita in
assoluta sinceritĂ .
Nel 1971 Fabrizio De André pubblicò l'album
"Non al denaro, non all'amore nè al cielo",
liberamente tratto dall'Antologia di Spoon River. De
André scelse nove delle 244 poesie e le trasformò
in altrettante canzoni.
Le nove poesie scelte toccano
fondamentalmente due grandi temi: l'invidia (Un
matto, Un giudice, Un blasfemo, Un malato di cuore) e la
scienza (Un medico, Un chimico, Un ottico).
In questi due gruppi si possono scoprire delle simmetrie: il
giudice perseguitato da tutti trasforma la sua invidia in sete
di potere e si vendica, il chimico è tanto preso dalla
scienza e dalla ricerca di un ordine perfetto da essere
incapace di amare. Il malato di cuore rappresenta l'alternativa
all'invidia, pur essendo in una situazione tale da poter
invidiare tutti gli altri, riesce a vincere l'invidia grazie
all'amore invece di lasciarsi trasportare dall'egoismo. I buoni
propositi del medico vengono schiacciati dal sistema che lo
obbliga a essere disonesto, mentre l'ottico vuole trasformare
la realtĂ e mostrarci un'"altra" realtĂ
più vera, per questo può essere accostato alle
"Porte della percezione", il libro di Huxley da cui presero il
nome anche i Doors.
Il suonatore Jones è l'unico in questa raccolta di
poesie a cui De André lascia il nome. Infatti, mentre
nelle poesie originali di Edgar Lee Masters ogni personaggio ha
un nome e un cognome, i titoli delle canzoni di De André
sono generici (un giudice, un medico) per
sottolineare che le storie di questi personaggi sono esempi di
comportamenti umani che si possono ritrovare in ogni epoca e in
ogni luogo. Il suonatore Jones, il personaggio con cui
l'album si chiude, invece è unico, rappresenta
l'alternativa alla vita vista come lotta per raggiungere i
propri scopi. Per tutta la sua lunga vita il suonatore Jones ha
fatto quello che più gli è piaciuto e per questo
muore senza rimpianti.
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