sabato 26 maggio 2012

L'Orlando Furioso


L’ORLANDO FURIOSO
Ludovico Aristo
Ferrara 1516 (I ed.) -1542 (ultima edizione)
Metrica: poema in ottave endecasillabi in rima AB AB AB CC
Personaggi:
Cristiani – Orlando, Rinaldo, Astolfo, Carlo Magno, Bradamante.
Pagani (o mori, saraceni, mussulmani) – Ruggiero, Rodomonte, Ferraù, Sacripante, Agramante
Angelica è la donna amata (non corrisosti) da tutti.
Caratteristiche tipiche del genere
L’ariosto scrive un romanzo cavalleresco e si attiene alle regole canoniche del romanzo cavalleresco: storie immaginarie e cavalieri protagonisti. Seguendo l’innovazione del Boiardo in Orlando Innamorato Ariosto mescola i due cicli cavallereschi:
ciclo carolingio che narra delle armi, delle guerre, della guerra tra franchi e mori con protagonisti Carlomagno, Orlando, Rinaldo ecc e
ciclo arturiano incentrato sugli intrecci amorosi; protagonisti i vari Re Artù, lancilotto, tristano, Isotta, Ginevra ecc. Anche l’aspetto magico, rappresentato da Mago Merlino e la fata morgana  erano tipici di questi romanzi. Spesso in questi romanzi, in cui c’era l’obiettivo di recuperare il sacro graal, i cavalieri facevano un sacco di altre cose durante la ricerca.
Altre caratteristiche del romanzo cavalleresco è l’intreccio di tante storie e l’aggancio con storie lasciate a mezzo da altri.
L’ironia ariostesca
Però l’Ariosto mette l’aspetto ironico su ogni aspetto dell’opera: dalla regia stessa fino agli aspetti del comportamento individuale.
p.e. i cavalieri si attengono formalmente alle regole del codice cavalleresco MA IN REALTA’ non sono ispirati da quei valori. Il loro compito era di lottare contro gli infedeli ma lo fanno molto distrattamente. La loro attività principale era sempre un'altra:
1)girano il mondo alla ventura
2)sono alla ricerca di qualcosa che hanno perduto
L’ariosto non crede nei valori cavallereschi, nell’O.F. ironizza su questo. Per lui tutto è relativo, lo sguardo ironico, sarcastico, comico sottolinea la complessità della vita dell’uomo e quanto sia patetica l’ostentazione ipocrita di codici di valori rigidi.
SULLA LETTERATURA ITALIANA POPOLARE DEL ‘300
La letteratura nobile non aveva una dimensione realistica. Fu la letteratura dei cantastorie (carolingi e arturiani) a arricchire la lingua italiana di termini concreti. Anche la letteratura giocosa e berluesca?? Quali aspetti concreti? P.e. la descrizione fisica di donne e uomini, oppure il riferimento concreto al costo della merce. Erano letti o ascoltati da un pubblico molto interessato agli aspetti economici della vita quotidiana.
Lo stesso stile linguistico comprende una certa vena ironica. In alcuni passaggi per esaltare, grazie al contrasto o arricchire attraverso l’analogia, Ariosto fa la parodia delle opere di Dante o di Petrarca o di Boccaccio.
Petrarchismi nel furioso
·    Descrizione di un luogo piacevole (canto II ott 33)
·         Lamento amoroso (C 32 o13 – C33 o61 – C27 o132)
·         Innamoramento C14 o52
·         Commemorazioni e celebrazioni C8 o63
Per esempio nel Canto I ottava 32 tutta la scena si avvale del canone petrarchesco nel linguaggio ma non nel contenuto che è molto materiale (lamento di sacripante perché crede Angelica ormai deflorata, lui voleva essere il primo!).
La parodia è usata sia verso l’etica cavalleresca (contenuto) sia verso il linguaggio (petrarca). Per ariosto Petrarca è un maestro ma non è più tempo di dogmi – copernico, machiavelli, scoperta dell’america - e si può scherzare anche sul maestro della lingua.
Boiardo e l’Orlando Innamorato
L’Orlando Furioso è tecnicamente il continuo dell’Orlando Innamorato, poema in ottave scritto da Matteo Maria Boiardo per esaltare la casate degli estensi Signori di Ferrara e suoi “datori di lavoro”. Se Pulci, prima di lui dalla Toscana aveva scritto con Morgante una specie di satira del genere, Boiardo ci crede davvero ai valori cavallereschi e allo stile cortigiano. O forse crede semplicemente nel genere letterario, quello cavalleresco. Lui voleva presentarsi come alternativo al monopolio culturale di Firenze che aveva una produzione quasi esclusivamente seria, solenne (Pulci era l’anomalia).
L’Orlando Furioso
Non ha una unica storia ma sono tre storie che scorrono parallele, sebbene in molte occasioni siano intrecciate. 
1)   guerra tra cristiani e pagani
2)        pazzia di orlando
3)        amore ruggero e bradamente
1 - guerra tra cristiani e pagani
è la cornice del romanzo. Da qui partono le avventure dei protagonisti, che però sono assenti quasi sempre nelle battaglie importanti.  La guerra compare nel romanzo al canto 14 (elenco truppe, armi, stendardi ecc), viene descritto l’assedio di Parigi da parte dei pagani (episodio inventato, ma un classico del ciclo carolingio). Si arriva fino al canto 18 a parlare di guerra. Come mai? Le altre storie sono bloccate. I personaggi sono entrati nel CASTELLO DI ATLANTE.
La guerra ricompare al canto 27. Rodomonte, Mandricardo, Sacripante riprendono il loro posto tra le fila dei pagani. Ma presto l’ambiguità di ruggero che voleva farsi cristiano per sposare bradamante e il doppio gioco di Marfisa mettono in crisi Agramente capo dei pagani. Lui propone a Carlomagno di decidere tutto in un duello tra i campioni dei due schieramenti: Rinaldo vs ruggero.
Il duello finisce in rissa generale e ricomincia la guerra a tutto campo. E’ Astolfo a risolvere la guerra: torna dall’oriente, va a riprendere il senno di orlando sulla luna (orlando torna abile al combattimento), poi forma dei battaglioni in Africa e attacca vittoriosamente la flotta pagana. Ancora una volta si decide tutto in una sfida 3 contro 3. Orlando vince ma muore il suo amico Brandimarte.
Che guerra è? È una guerra senza riscontri storici. La guerra santa, di religione in realtà è solo di facciata. Nessuno prende seriamente l’aspetto sacro. La guerra è dichiarata da Agrimante per vendetta personale (Orlando gli aveva ucciso il padre). Ariosto non specifica le motivazioni generali che animano i combattenti. E’ invece preciso sulle motivazioni personali.
Rodomonte (c14 o15) esibizionismo amatorio
Ferrau C18 o43 per amore e soldi
Marfisa c26 o87 per sport, per gusto del confronto
Gradasso c33 o94 per prendere un cavallo
Orlando c40 o56/57 riprendere la spada, poi riprendere il corno, poi riprendere il cavallo
Bradamante c39 o67 contro Agramante per motivi personali
Mandricardo C14 o30 vendetta contro Orlando che gli ha ucciso il padre Agricante
Motivazioni che con la fede o la politica non c’entrano nulla.
Ariosto dissimula questo disinteresse dalle ragioni della guerra con un’adesione di “forma”. Esemplificativo in questo senso è il comportamento di Rodomonte. Proprio quando la contesa sembra decisa a favore dei cristiani, Rodomonte torna al campo e accusa Ruggero di essere un traditore, rimettendo tutto in gioco. Apparentemente sembra un comportamento classico del cavaliere: torna all’ultimo momento per salvare il suo schieramento.
Ma perché Rodomonte si fa vivo solo ora? Ruggero aveva tradito da tempo, Agramente era in crisi da tempo. Doveva mantenere il giuramento fatto in seguito al tradimento di Doralice di non combattere per 1 anno, 1 mese e 1 giorno. Le faccende private passano sempre davanti a quelle pubbliche.


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