giovedì 8 dicembre 2011

Come si scrive il tema

Dal punto di vista della forma alcuni semplici consigli:
-fare frasi brevi,
-usare un linguaggio semplice,
-preferire la forma attiva e affermativa
-preferire le frasi lineari (sogg. + verbo + compl. oggetto)


Invece per lo svolgimento il discorso è più complesso.
L’errore classico è pensare per quindici minuti al titolo e poi scrivere tutto di seguito. In parte anche scrivere la brutta copia come la bella può essere considerato un inutile spreco di tempo.
Lo svolgimento di un compito di italiano chiede l’acquisizione di un metodo di lavoro, specialmente per la tipologia “saggio breve” e “articolo di giornale”.

La procedura si articola in tre fasi: progettazione, stesura, revisione.

La progettazione del testo
È la fase di raccolta e organizzazione delle idee e delle informazioni, che devono essere trascritte in forma di schema o scaletta.
Il primo passo è espandere il più possibile l’argomento originario. Alcuni consigliano di buttare giù un elenco disordinato di parole e idee. Abbiamo così un elenco di parole che ci richiamano idee, concetti, informazioni e ricordi personali legati all’argomento. In questo elenco possono rientrare anche domande, brevi frasi, immagini. Questa fase deve funzionare anche sulla base dell’associazione di idee: quindi la lettura delle tracce può aiutare a realizzare in tempi brevi questo elenco. (variante della struttura a grappolo)

Dopodiché si procede ad ordinare queste idee. Si rilegge la lista, si cancella quello che è inutile, e si dà un ordine logico che permetta di svolgere il tema secondo il nostro obiettivo (ricordarsi che saggio o articolo hanno una tesi da sostenere, cioè un obiettivo complessivo della trattazione).
NB La scaletta ordina secondo diversi elementi che comporranno la trattazione. Esempio base:
Introduzione
Sviluppo
a. conoscenze sull’argomento
b. esperienze personali
c. comparazione di opinioni diverse (eventuale)
Conclusione.

Meglio è arricchire la scaletta con i collegamenti causa-effetto; il passaggio da idee generali a quelle particolari; gli eventuali approfondimenti.
Il vantaggio principale della preparazione della scaletta è la possibilità di potersi concentrare di volta in volta su ogni singolo argomento, sulle scelte espositive, sullo stile, senza correre il rischio di perdere il filo o divagare troppo.

La stesura del testo

La prima cosa è l’introduzione. Se crea particolari problemi può essere momentaneamente tralasciata e scritta più avanti. In generale l’introduzione deve rispondere a due scopi: interessare il destinatario e presentare / inquadrare l’argomento. (a scuola concentriamoci sul secondo).

Alcune tecniche:
- Riportare un episodio di vita vissuta; poi aprire il caso particolare all’argomento generale.
- Cominciare con delle domande. Suscita curiosità e permette anche questo di aprire subito ad una presentazione dell’argomento.
- Fare una citazione di un testo famoso. Attenzione le citazioni vanno legittimate con una certa precisione riportando la fonte.
- Fare un riferimento ad un recente fatto di cronaca, per poi allargare lo sguardo alla tematica generale.
Dal punto di vista morfosintattico si raccomanda, ancor più che per la stesura generale, di
-fare frasi brevi,
-usare un linguaggio semplice,
-preferire la forma attiva e affermativa
-preferire le frasi lineari (sogg. + verbo + compl. oggetto)

Stesura
Per questa fase non c’è molto da dire, se non che vanno evitati alcuni classici errori dovuti soprattutto a:
- improvvisazione nella successione degli argomenti (si evita facendo una buona progettazione);
- mancanza di concretezza nell’esposizione delle esperienze e delle informazioni con allusioni e non detti assolutamente inappropriati;
- superficialità nell’elaborazione di nessi logici tra i diversi aspetti di un problema. Rientra in questa voce l’incredibile utilizzo di luoghi comuni, stereotipi e pregiudizi per esprimere giudizi privi di collegamento con la realtà.

Bisogna ricordarsi che un saggio o un articolo devono presentare un’idea centrale, e lo scritto deve sostenere questo punto di vista ed essere convincente. Per fare questo è utile basarsi sia sulla capacità di fare collegamenti logici tra i diversi paragrafi (meccanismi di causa-effetto; comparazioni appropriate; nessi tra esperienze particolari e problematiche generali) sia sulle citazioni delle fonti e dei fatti. Riuscire a confutare la tesi opposta – e quindi dimostrare di avere cognizione di causa dell’argomento – arricchisce il tema e dà certamente credibilità.

Dal punto di vista della forma i manuali di scrittura raccomandano di stare attenti alla coesione e alla coerenza del testo con la traccia. La coesione è data dall’uso corretto e armonico (attenti ai periodi frammentati e contorti!!!) della punteggiatura, delle congiunzioni, delle preposizioni degli avverbi e dei connettivi in generale. Inoltre bisogna fare attenzione alla coesione tra soggetto e verbo sia sul plurale-singolare che maschile-femminile. Occhio all’uso dei tempi verbali: si può variare tra i vari tempi ma ci deve essere coerenza sia all’interno del periodo che tra i paragrafi.

La coerenza invece riguarda il collegamento tra le diverse parti del tema. Una buona scaletta risolve la questione. L’importante è attenersi al titolo scelto; al destinatario indicato; non perdere di vista la tesi che si vuole sostenere. Nella stesura occorre:
- produrre informazioni compatibili con il tema;
- scegliere, come argomenti secondari, quelli che hanno attinenza con il tema.

Revisione
Importante questa fase. Si deve rileggere il testo per individuare gli errori ortografici (le parole sono scritte correttamente?), gli errori sintattici (le frasi sono coerenti e comprensibili nella loro costruzione?) e la coerenza tra testo e traccia/titolo+destinatario.
Infine potrebbe essere il caso di rivedere alcune parole pensando con calma a possibili sinonimi oppure sostituire termini imprecisi scritti consapevolmente (ma sottolineati appositamente) allo scopo di non interrompere il discorso che si ha in testa.

Questi consigli valgono per tutti i temi, ma sono particolarmente preziosi nello sviluppo della tipologia B nel modello dell’esame di stato.

venerdì 2 dicembre 2011

Il Saggio breve o l'articolo di giornale

Nella prima prova dell'esame di maturità si può scegliere tra 4 diversi tipi di prova scritta:

1- Analisi e commento di un testo letterario o non letterario, con le indicazioni sul modo di procedere.
2- Saggio breve o articolo di giornale.
3- Tema storico su un argomento del programma svolto nell’ultimo anno di corso.
4- Tema di attualità.

Tralasciamo il punto 1, che vedremo nel corso delle lezioni di letteratura italiana. Concentriamoci sul punto 2, la vera novità del tema di maturità. Una novità non casuale in quanto obbliga ad adottare un METODO di progettazione e svolgimento, utile come elemento di razionalizzazione delle proprie idee e delle proprie conoscenze.


Il saggio breve
Il saggio breve è un testo argomentativo basato sull’intento di "dimostrare" una determinata tesi (un’idea-forza) mentre il tema tradizionale è un testo espositivo, in cui i contenuti non sono necessariamente strutturati per un certo obiettivo, ma semplicemente esposti, secondo un criterio personale e senza alcun riferimento ad un lettore implicito diverso dal docente o da una eventuale commissione. Le principali differenze tra saggio breve e tema tradizionale sono le seguenti:
cambia l’impostazione traccia-contenuto. Non ci troviamo più di fronte ad una traccia a tesi che richiede una riflessione su un dato argomento che ci guida anche nell’esposizione e provvista a priori di una certa mentalità, ma un soggetto da cui è necessario, a seconda della tesi che si vuole dimostrare, "estrarre" la traccia. Ovviamente si tratta di un’operazione preliminare; perché una dimostrazione sia convincente, è necessario che si appoggi su una serie di prove. Nell’ultimo esame di stato sono state fornite ai candidati delle pezze d’appoggio per ciascun "ambito" (artistico-letterario; socio-economico; storico-politico; tecnico-scientifico). In assenza di tali materiali, o in aggiunta ad essi, le prove devono essere tratte dalle proprie conoscenze o esperienze; il saggio breve deve seguire una scaletta. Tale scaletta può essere esplicita (per paragrafi, per punti) oppure implicita. Deve comunque essere possibile per chi legge l’elaborato comprendere immediatamente che si tratta di un saggio breve, quali sono i suoi passaggi, quali sono le sue conclusioni. A tale proposito si suggerisce di adottare uno schema di tipo classico in questo genere di trattazione: presentazione della tesi; svolgimento delle argomentazioni con compendio di materiali informativi; conclusioni; il saggio breve deve rispondere a determinati requisiti. Alcuni di questi sono comuni anche alla tipologia del tema tradizionale: la pertinenza, la coerenza e la conoscenza adeguata dell’argomento. Il requisito peculiare del saggio breve è la funzionalità delle argomentazioni alla dimostrazione della tesi: le prove a cui ci si affida devono essere convincenti e pertinenti; tutto ciò che è superfluo o non funzionale alla tesi da dimostrare è da scartare; il saggio breve, come dice la sua stessa definizione e come si può intuire dal punto precedente, deve essere breve: se la funzionalità è la peculiarità strutturale del saggio breve, la sintesi ne è quella formale. Nel testo del ministero della Pubblica Istruzione si raccomanda di non superare le quattro mezze pagine di foglio protocollo; il saggio breve ha un lettore implicito che deve essere qualificato: rivista specialistica, fascicolo scolastico ecc. Dalla destinazione prescelta dipendono il tipo di linguaggio, il genere di prove che si adducono, il taglio dell’elaborato (più o meno "scientifico"); privilegiando la funzione conativa a scapito di quella emotiva il saggio breve deve comunque avere un taglio "impersonale": non è consentito ricorrere a formule come "secondo me" o a frasi ad effetto e ed è sempre bene attenersi ad un tono distaccato.
Lo schema espositivo
1. enunciazione: inquadrare molto brevemente i termini del problema; presentare la tesi da dimostrare e le maggiori problematiche connesse.
2. percorso critico-informativo: in questa fase, che materialmente è il nocciolo dello scritto, la struttura deve essere chiara e le prove evidenti coerentemente con quanto premesso nell’enunciazione. Nell’esposizione si può utilizzare lo schema della "reductio ad absurdum"; affiancare due posizioni contrapposte e criticarle punto per punto lasciando emergere il proprio punto di vista; se il momento informativo è prevalente si può anche limitarsi a esporre i vari argomenti in modo "oggettivo" senza prendere apertamente posizione.
3. conclusione: si conferma brevemente la tesi di partenza. Si può usare una forma di congedo più personale ma senza eccedere perché la funzione persuasiva insita nel modello del saggio breve non è quella di vendere qualcosa.

…o l’articolo di giornaleIn quale giornale? Lo studente dovrà dichiarare il tipo di "giornale" (o tutt'al più settimanale) sul quale ipotizza la pubblicazione: "quotidiano di informazione" di carattere nazionale o regionale, giornale specializzato, settimanale ad alta tiratura, pubblicazioni periodiche di associazioni, e non necessariamente con il nome di una testata realmente esistente. in quale settore? Lo studente dovrà anche indicare il settore specifico in cui immagina di collocare il suo articolo: in prima pagina, in pagine di cronaca estera o di cronaca nazionale, dedicate a fatti di politica, di costume, di economia, o nelle sezioni speciali dedicate alla scienza e alla cultura, agli spettacoli, allo sport, alla cronaca cittadina. come scrivere Anche per questo tipo di testo vigono criteri che regolano l'assetto della forma compositiva, sia nella struttura complessiva (abbastanza lineare ed eventualmente suddivisa da titolazioni intermedie e da battute di intervista), sia nel registro linguistico. Questo ultimo dovrà risultare il più possibile coerente con il tipo di destinazione e con le caratteristiche della specifica sede giornalistica in cui il testo è collocato; il titolo Nel caso dell'articolo di giornale (o di periodico) assume maggior rilievo la funzione del titolo: sia per la possibile sua articolazione in più parti, eventualmente caratterizzate anche tipograficamente, sia per la ben nota funzione di forte effetto di orientamento del lettore. altri accorgimenti La produzione di un testo giornalistico comporta un ulteriore accorgimento. Poiché l'argomento può ben essere, in sé, non collegato in via diretta e immediata all'attualità, e poiché, d'altra parte, la sua trattazione in forma di articolo giornalistico si giustifica solo sulla base di una sua "attualità", è necessario trovare in tali casi un riferimento (immaginario o abbastanza realistico) a circostanze vicine nel tempo (una ricorrenza, una scoperta, una mostra e simili) che rendano verosimile la trattazione giornalistica di quell'argomento per rivolgersi a un pubblico di lettori contemporanei.

Per saggio, articolo e tema la Commissione valuterà:
- la qualità con cui sono state selezionate le informazioni;
- la ricchezza delle conoscenze; - lo sviluppo critico dell’argomentazione;
- la corretta proprietà linguistica; - l’organicità e la coerenza del discorso;
- la capacità di dare giudizi motivati e personali

3 e 4 - Il tema
Sia il tema storico che quello di attualità chiedono allo studente di sviluppare un ragionamento. Questo dovrà quindi fare riferimento al bagaglio informativo attendibile e qualificato acquisito a scuola attingendo anche alle sue curiosità ed agli interessi extrascolastici. Per questa prova non viene indicata l'estensione e quindi lo studente potrà muoversi liberamente, stando però attento ad evitare inutili eccessi.

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